Reti e Copertura

Ericsson pubblica il nuovo report 5G: The Next Wave, 1 italiano su 4 passerà al 5G nel 2023

Ieri, 14 Dicembre 2022, è stato pubblicato un nuovo studio condotto dall’Ericsson ConsumerLab denominato “5G: The Next Wave“, che ha analizzato l’interesse crescente dei consumatori verso il 5G, oltre che le loro aspettative sui casi d’uso di prossima generazione.

La ricerca, a detta di Ericsson la più ampia mai realizzata finora sul 5G, ha quindi approfondito l’impatto che la tecnologia ha avuto al lancio nei vari Paesi sui consumatori early adopter, esaminando al tempo stesso le intenzioni di quegli utenti non ancora abbonati alla rete di quinta generazione.

In aggiunta, il rapporto ha analizzato i cambiamenti innescati nei piani 5G dei vari operatori, visto l’aumento di diffusione di servizi digitali avanzati, come le applicazioni per la Realtà Aumentata (AR).

Allo stesso tempo, ha esaminato anche la velocità di adozione della tecnologia a livello mainstream e il livello di soddisfazione dei consumatori, così come i cambiamenti delle abitudini degli utenti smartphone e il relativo impatto sul traffico di rete.

Lo studio si è svolto intervistando oltre 49.000 consumatori in 37 Paesi, tra cui l’Italia dove sono stati interrogati 1.100 utenti, arrivando complessivamente a rappresentare le opinioni di circa 1,7 miliardi di consumatori in tutto il mondo, nonché di 430 milioni di abbonati al 5G.

Di seguito, le parole di Jasmeet Singh Sethi, Responsabile del ConsumerLab di Ericsson, che ha commentato così i dati emersi dal report:

“La portata della ricerca ci offre una visione autentica delle opinioni e degli atteggiamenti dei consumatori nei confronti del 5G.

Il rapporto mostra che la prossima ondata di potenziali utenti 5G ha aspettative diverse rispetto agli early adopters. Nel complesso, i consumatori considerano il ricorso al 5G come una parte essenziale del loro futuro stile di vita.

È interessante notare come il 5G stia emergendo come la leva che porta gli early adopter ad abbracciare servizi legati al metaverso, come ad esempio il gaming, l’acquisto di oggetti digitali e le attività di socializzazione nelle piattaforme di gioco virtuali interattive 3D.

Anche il tempo trascorso dagli utenti 5G sulle app di realtà aumentata è raddoppiato negli ultimi due anni”.

Attraverso i dati raccolti dalla multinazionale, riguardanti le implementazioni del 5G effettuate dal 2019 ad oggi, insieme ai numeri emersi dalla nuova indagine sui consumatori, il report di Ericsson ConsumerLab ha così identificato alcune tendenze che, a detta dei ricercatori, influenzeranno la prossima ondata di adozione del 5G.

In particolare, il rapporto ha evidenziato come almeno 510 milioni di consumatori prevedono di sottoscrivere un abbonamento 5G entro i prossimi 12 mesi, un dato che equivale a quasi il 30% degli utenti dei 37 mercati coinvolti, percentuale che in Italia si attesta al 25%, ovvero 1 utente su 4.

Secondo il report, inoltre, il 40% degli utenti italiani ha dichiarato di possedere uno smartphone con capacità 5G ma di non aver ancora effettuato l’upgrade di rete, mentre il 5% dei consumatori ha dichiarato invece di navigare in 5G pur avendo un dispositivo 4G.

Dall’analisi emerge poi come la futura ondata di utenti 5G ha aspettative più elevate in merito alle prestazioni della tecnologia, in particolare sulla copertura di rete, rispetto ai consumatori early adopter, di cui l’83% ha comunque affermato di non essere disposto a tornare al 4G, nonostante l’aumento dei costi.

A proposito di copertura, secondo la ricerca, la percezione della disponibilità del 5G sta emergendo come nuovo parametro di soddisfazione dei consumatori, sottolineando come la copertura geografica, quella indoor e outdoor e la presenza di hotspot, risultano i fattori più importanti ai fini della percezione degli utenti.

Come emerge dall’analisi, infatti, nonostante in Italia risulti coperta il 96% della popolazione, con anche tecnologia Frequency Division Duplex e Dynamic Spectrum Sharing, solo il 25% degli utenti percepisce di essere connesso al 5G per più del 50% del tempo, dichiarandosi soddisfatto nel 75% dei casi.

Come già accennato, la disponibilità delle reti di quinta generazione sta anche spingendo la fruizione di servizi digitali legati al Metaverso, come il gaming nei mondi virtuali e la Realtà Aumentata.

Secondo lo studio, infatti, il 91% degli utenti ha ritenuto come le applicazioni innovative del 5G siano una componente importante dei loro abbonamenti mobili.

A detta dei ricercatori, gli ultimi due anni hanno visto raddoppiare il tempo trascorso dagli utenti 5G sulle app di AR, arrivando a raggiungere le due ore settimanali. Gli stessi utenti, inoltre, spendono in media 1,5 ore in più a settimana, rispetto agli utenti 4G, nel Metaverso.

Si prevede poi, da quanto emerge dalla ricerca, che entro il 2025 verranno spese ulteriori due ore in più ogni settimana per la fruizione di contenuti video su dispositivi mobili, di cui 1,5 ore su visori AR e VR (Realtà Virtuale).

In Italia, secondo l’analisi, il numero di utenti 5G che usufruisce di più di tre servizi digitali nel 2022 è aumentato di 1,5 volte rispetto al 2020, mentre il 37% degli utenti 4G è intenzionato a spendere più tempo su applicazioni AR, o a cominciare a usufruirne, una volta sottoscritto un abbonamento al 5G.

Dal rapporto, emerge inoltre come quei consumatori 5G che attualmente fruiscono di funzionalità di Realtà Estesa (XR), potrebbero essere anche i primi ad adottare i dispositivi XR che verranno lanciati sul mercato in futuro, essendo al momento i più coinvolti dalle potenzialità dei visori a realtà mista.

Secondo Ericsson, la metà degli utenti che utilizzano settimanalmente servizi di XR, ha infatti ritenuto che, entro i prossimi due anni, le app AR saranno destinate a passare dagli smartphone ai device dedicati, mentre la stessa opinione è stata invece condivisa da solo un terzo dei consumatori 4G.

La ricerca, infine, prevede anche un’evoluzione per quanto riguarda i modelli di monetizzazione del 5G, con 6 consumatori su 10 che si aspettano come le offerte 5G vadano oltre la quantità di dati o la velocità, concentrandosi invece su funzionalità di rete on demand, pensate per esigenze specifiche.

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