Lo scorso 14 maggio 2021, il Ministro della Cultura, Dario Franceschini, in accordo con il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha firmato il decreto relativo alle disposizioni applicative del credito d’imposta per le imprese che producono videogiochi.
Nello specifico, il decreto riconosce un’aliquota pari al 25% del costo di produzione in favore di imprese di nazionalità italiana, che si occupano della produzione di videogames, riconosciuti di valore culturale da un’apposita commissione esaminatrice, per un ammontare annuo massimo di 1 milione di euro.
Queste, nello specifico, le parole del Ministro Franceschini al momento della firma:
I videogiochi sono frutto dell’ingegno creativo ed è giusto che, analogamente a quanto avviene per il cinema e l’audiovisivo, possano ricevere un sostegno, se riconosciuti come opere di particolare valore culturale.
In Italia il settore è in crescita esponenziale, con numerose start up di under 30 in grado di sviluppare prodotti di elevata qualità, attrarre le grandi produzioni internazionali e far crescere i giovani talenti.
Si tratta di vere e proprie officine creative, che meritano ogni sostegno e possono contribuire a nuovi modi di conoscere e di apprendere.
I beneficiari del credito d’imposta dovranno avere sede legale nello spazio economico europeo, essere soggetti a tassazione in Italia (sia per residenza fiscale che in presenza di una stabile organizzazione in Italia) e possedere un capitale sociale minimo e un patrimonio netto non inferiori a 10 mila euro ciascuno.
Si specifica, però, che il credito d’imposta viene attribuito a condizione che un importo non inferiore ad esso venga speso nello spazio economico europeo. Questo beneficio, insieme alle altre misure di sostegno pubblico, inoltre, non possono superare, complessivamente, la misura del 50% del costo eleggibile del videogame.
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