Telco

Telefonia: spuntano ipotesi di 3 fusioni di 6 aziende di telco in Italia

In merito a un possibile riassetto del mercato relativo al settore TLC in Italia, non mancano i rumors riguardanti potenziali consolidamenti tra i diversi operatori di telecomunicazioni in campo, tra cui Vodafone, Tim, Iliad, WindTre, Fastweb e Poste Mobile.

CorCom, in particolare, ritenendo elevato il numero di operatori presenti in Italia (i 5 infrastrutturati Tim, WindTre, Vodafone, Iliad e Fastweb, a cui si aggiungono gli MVNO, operatori virtuali di rete mobile), ha esposto la propria visione futura del mercato TLC, che potrebbe vedere diversi consolidamenti tra le parti coinvolte.

In primis si parla di un potenziale canale aperto tra Iliad e Vodafone, nonostante il rifiuto di quest’ultimo di accettare l’offerta da 11 miliardi che Iliad aveva proposto più di un anno fa per rilevare il 100% degli asset.

A tal proposito, l’AD di Iliad Italia, Benedetto Levi, non ha mai escluso, nel caso in cui si presentasse l’occasione, la volontà di giocare un ruolo da protagonista nella partita del consolidamento nazionale, considerato un mezzo per accelerare gli investimenti, inclusi gli oltre 4 miliardi per realizzare una rete di ultima generazione.

L’occasione potrebbe essere rappresentata dalle manovre del Gruppo Vodafone, che ha avviato un piano di riorganizzazione per dismettere o ridurre le attività considerate non più proficue. Nel frattempo, il fondo spagnolo JB Capital e la statunitense Apollo Global Management starebbero valutando un’offerta congiunta per l’unità spagnola di Vodafone.

La suddetta testata ha anche fatto riferimento a una potenziale liaison tra WindTre e Fastweb, un’ipotesi che ridurrebbe il numero di telco presenti in Italia, per riequilibrare gli assetti e rafforzare le compagnie in gioco.

Circolano ancora, inoltre, le voci su un possibile coinvolgimento di Poste Italiane (PosteMobile e PosteCasa) nella partita di ServiceCo, la newco in cui sono destinati a convergere gli asset mobili di Tim, nel caso in cui l’operazione scorporo della rete andasse in porto.

Poste Italiane, però, ha circa 120 mila dipendenti, mentre Tim Consumer 14 mila, da ridurre a 11mila entro la fine dal 2026. Bisognerebbe capire, quindi, se Poste Italiane sarebbe disposto a farsi carico di altri migliaia di dipendenti.

In ogni caso, durante il Q&A della conference call di Tim del 5 Agosto 2023, si è fatto riferimento all’intervista rilasciata dall’Amministratore Delegato di Tim, Pietro Labriola, a Il Sole 24 Ore, proprio in occasione della pubblicazione dei risultati del secondo trimestre del 2023.

In tale occasione, l’AD di Tim, in merito al consolidamento del mercato italiano delle telecomunicazioni, ha affermato di auspicare un passaggio dagli attuali 5 a 3 operatori di rete mobile in Italia, per rilanciare il settore TLC.

Non resta che attendere, dunque, eventuali sviluppi della vicenda.

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