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Striscia la Notizia sui metodi per evitare di finire online senza consenso

Nella puntata di Striscia la Notizia, andata in onda lo scorso 29 aprile 2021 su Canale 5, si è discusso in merito alle modalità con cui gli utenti possono evitare di finire online senza il loro consenso.

Nello specifico, Marco Camisani Calzolari ha spiegato le varie strategie e i diritti ai quali appellarsi, per evitare di essere pubblicati in rete a propria insaputa (ecco il link della puntata).

Inizialmente, l’inviato di Striscia la Notizia ha preso come esempio alcuni corpi di polizia statunitensi, i quali riproducono musica in sottofondo mentre compiono le loro azioni da poliziotti.

In questo modo, nel caso in cui venissero ripresi e i relativi video finissero sui social, questi verrebbero rimossi dopo poco tempo, a causa del copyright delle canzoni.

I vari algoritmi dei social network, infatti, riconoscono automaticamente i brani riprodotti in sottofondo, che, se protetti da copyright, bloccano il contenuto pubblicato, non permettendone più la visualizzazione.

Così facendo, è anche più difficile manipolare i suddetti video, perché eventuali tagli o modifiche risultano più facili da identificare, a causa della presenza del brano musicale in sottofondo.

Nel caso in cui, invece, si volesse far rimuovere un contenuto con un metodo più tradizionale, la soluzione è quella di segnalarlo. Su Facebook, ad esempio, cliccando sui tre puntini, presenti in alto a destra sui post pubblicati, è possibile selezionare l’opzione “Trova assistenza o segnala il post“.

Come sottolineato dall’inviato di Striscia la Notizia, però, non tutte le segnalazioni vengono accettate e, soprattutto, le tempistiche con cui queste vengono elaborate non sono brevi.

Il contenuto, comunque, per essere eliminato, non deve rispettare determinate linee guida, che, nella maggior parte dei casi, hanno a che fare con nudità, violenza, false informazioni o la condivisione di immagini e/o video privati senza il consenso dell’interessato.

Striscia la Notizia

Un’altra alternativa, potrebbe essere quella di rivolgersi alla Polizia Postale (la denuncia può essere effettuata anche tramite il sito ufficiale) oppure ad un avvocato, per trovare una soluzione legale soprattutto nei casi in cui il contenuto pubblicato venga considerato diffamatorio.

Se, invece, si tratta di contenuti relativi ai dati personali dell’utente interessato, ci si può rivolgere al GPDP (Garante per la Protezione dei Dati Personali).

Ciò permette anche di esercitare il “Diritto all’oblio” (presente nel regolamento europeo per la privacy), ovvero il diritto di essere “dimenticati” dal web.

Un’altra soluzione possibile, inoltre, potrebbe essere quella di confrontarsi con chi ha deciso di pubblicare il contenuto considerato scorretto, provando a richiederne la rimozione.

Tutti gli utenti che vorrebbero provare a capire se siano mai stati pubblicati contenuti relativi alla propria persona senza consenso, possono anche effettuare una ricerca tramite immagini con Google, caricando una propria foto e assicurandosi che non siano presenti delle pubblicazioni illecite.

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