Sicurezza Tech

Polizia Postale: numerose denunce da vittime di smishing. Recuperati 300 mila euro

Da dicembre 2020 a marzo 2021, la Polizia Postale ha ricevuto un numero elevato di denunce da parte di clienti di istituti bancari, con operatività in home banking, vittime di smishing, ovvero SMS fraudolenti, utilizzati come mezzi per truffe tecnologiche e con cui sono stati sottratti complessivamente quasi 500 mila euro.

Nello specifico, i malcapitati ricevono un SMS, apparentemente inviato dalla propria banca, che avvisa di movimentazioni sospette o problemi di accesso al servizio dell’home banking.

Il messaggio invita anche a cliccare sul link allegato, che riporta ad un sito clone dell’istituto bancario, su cui viene richiesto di inserire le proprie credenziali.

In seguito, i criminali contattano telefonicamente o via SMS le vittime, tramite un numero di telefono che viene rilevato dagli apparati cellulari come riferibile a quello della banca (per spingere gli utenti a credere di essere in contatto con veri funzionari degli istituti di credito), chiedendo di rimuovere l’applicazione di home banking, che viene, poi, reinstallata dai truffatori per avere il completo controllo del conto corrente di interesse.

Si specifica, però, che le banche non inviano mai email o sms, così come non chiamano per chiedere le credenziali di accesso all’home banking o all’app, i dati delle carte di credito o la variazione dei dati personali.

È bene, dunque: rivolgersi alla Polizia Postale, in caso di situazioni analoghe; non aprire gli allegati o i link contenuti nelle email o negli sms e tenere aggiornato l’antivirus e il sistema operativo.

Il suddetto fenomeno criminale, di recente, prevede di movimentare le somme presenti nei conti correnti colpiti attraverso bollettini postali online, i quali, a differenza dei bonifici bancari, permettono di movimentare somme di denaro anche ingenti con operazioni non revocabili dall’utente.

Polizia Postale

Le indagini effettuate da parte degli inquirenti nei confronti di capitoli finanziari “speciali” (destinazione delle somme frodate) hanno permesso, però, di bloccare e recuperare, in molte occasioni, i flussi di denaro sottratti.

È il caso di diversi utenti che, tramite lo smishing, hanno subito la sottrazione di 43 mila euro, i quali, attraverso l’emissione di bollettini postali, sono stati trasferiti su un conto postale in cui risultavano giacenti più di 126 mila euro, provenienti da altre operazioni illecite.

Le indagini della Polizia Postale di Bologna, coordinate dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Bologna, hanno permesso di bloccare il flusso di denaro e verificare la presenza di somme riconducibili ad analoghe truffe ai danni di correntisti residenti a Torino, Brescia, Milano, Teramo e Cagliari, che avevano subito sottrazioni economiche tra i 10 ed i 50 mila euro.

Al fine dello sviluppo delle indagini, è stata necessaria la collaborazione di diverse strutture di Poste Italiane SpA per le analisi finanziarie e per le procedure di restituzione delle somme alle vittime. La Polizia Postale, infatti, è riuscita a recuperare, complessivamente, una somma pari a 300 mila euro.

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