UNC: presentato esposto all’Antitrust per truffe telefoniche anche ai loro danni
L’UNC, Unione Nazionale Consumatori, ha presentato un esposto all’Antitrust affinché quest’ultima apra un’indagine riguardo a delle truffe telefoniche ai danni anche della stessa associazione.
Il provvedimento è stato eseguito dall’UNC al fine di fare chiarezza sulla situazione, eseguire provvedimenti risolutivi e, di conseguenza, ufficializzare l’assoluta estraneità ai fatti dell’associazione, con l’intento di salvaguardare anche la sua immagine agli occhi dei consumatori.
A tal proposito, infatti, negli ultimi mesi, l’UNC ha ricevuto delle segnalazioni da parte dei consumatori in cui si faceva riferimento a delle telefonate da parte di operatori call center, che, spacciandosi per consulenti di UNC, tentavano di convincere i destinatari delle chiamate a cambiare gestore telefonico o di Gas e Luce.
Secondo quanto dichiarato dalla stessa associazione, il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, è stato uno dei destinatari delle suddette telefonate e, attivando delle verifiche incrociate agli sportelli di UNC, presenti su tutto il territorio nazionale, ha scoperto di non essere un caso isolato.
Non si tratta, comunque, della prima volta in cui degli addetti ai call center si sono spacciati per rappresentanti di un’associazione a favore dei consumatori.
Come riportato da MondoMobileWeb, infatti, lo scorso 2018, il presidente dell’Unione dei Consumatori di Termini Imerese, Manlio Arnone, riferiva di segnalazioni secondo cui alcuni utenti Vodafone avevano ricevuto proposte commerciali (per passare ad altri operatori) e avvisi di presunti aumenti di tariffe da soggetti che si presentavano telefonicamente come rappresentati della suddetta associazione.
Il quel caso, Arnone, consigliava a tutti i consumatori di non fidarsi di comunicazioni non formalizzate per iscritto e di diffidare, dunque, dalle comunicazioni orali e dalle telefonate commerciali.
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Ritornando al caso Unione Nazionale Consumatori, dunque, secondo l’associazione, dietro queste telefonate possono celarsi call center plurimandatari (al servizio di più compagnie telefoniche o energetiche), oppure società specializzate nella raccolta di informazioni tramite fonti aperte (ad esempio, i social network) che, successivamente, rivendono i dati raccolti alle aziende interessate, proponendo tassi di conversione più alti rispetto a quelli offerti dalle telefonate fatte in modo generico ad un utente medio.
L’UNC esclude, comunque, che possa trattarsi di iniziative provenienti direttamente dalle compagnie telefoniche e energetiche, ma, semmai, che siano proprio i call center ad architettare tutto ciò per chiudere più contratti possibile.
Nello specifico, la truffa telefonica si divide in due fasi. Durante la prima fase il consumatore viene contattato telefonicamente da un addetto del call center che, fingendosi un operatore della compagnia telefonica o energetica della persona chiamata, lo avverte su tariffe in scadenza o troppo alte rispetto ai consumi.
Nella seconda fase, invece, l’operatore informa l’utente che, in una successiva telefonata (che arriverà dopo qualche ora o qualche giorno), un altro operatore, spacciato per un consulente dell’Unione Nazionale Consumatori, gli illustrerà le tariffe più convenienti di altre compagnie e lo aiuterà a disdire il contratto a cui è legato senza dover pagare alcuna penale.
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