X (ex Twitter) oscurato in Brasile: la Corte Suprema ordina lo spegnimento immediato
La Corte Suprema Federale (STF) del Brasile, sotto la guida del ministro Alexandre de Moraes, ha ordinato il blocco totale del social network X, precedentemente conosciuto come Twitter, in tutto il paese. La decisione è stata presa dopo che la piattaforma, di proprietà del miliardario Elon Musk, non ha nominato un rappresentante legale in Brasile entro il termine fissato.
La vicenda ha avuto inizio quando la Corte Suprema, utilizzando il proprio profilo ufficiale sul social network, ha pubblicato un documento firmato dallo stesso de Moraes.
Nel testo, il ministro ha intimato a Elon Musk di nominare un nuovo rappresentante legale per il social network in Brasile entro 24 ore, avvertendo che, in caso di mancato rispetto della scadenza, il social network sarebbe stato messo offline nel paese.
Nonostante l’ultimatum, Musk non ha provveduto alla nomina richiesta, portando così alla drastica decisione di bloccare l’accesso al social network su tutto il territorio brasiliano. L’Agenzia nazionale per le telecomunicazioni (Anatel) è stata incaricata di notificare la decisione della Corte Suprema agli operatori telefonici per procedere con l’attuazione del blocco.
La risposta di Elon Musk non si è fatta attendere. Poche ore prima dell’annuncio del blocco, il proprietario del social network ha pubblicato un messaggio contro de Moraes, definendolo “un dittatore malvagio che si traveste da giudice“.
Intanto, il social network X in Brasile ha iniziato a essere bloccato all’alba di oggi 31 agosto 2024.
Le sue parole hanno immediatamente acceso il dibattito sia a livello nazionale che internazionale, con reazioni contrastanti tra gli utenti e osservatori politici.
Il provvedimento preso dalla Corte Suprema solleva diverse questioni sul piano legale e politico. Da un lato, alcuni giuristi sostengono che la richiesta di nominare un rappresentante legale in Brasile sia una misura giustificata per garantire che le aziende straniere rispettino le leggi locali e siano responsabili delle loro attività nel paese. Dall’altro, i critici vedono nella decisione di Alexandre de Moraes un’azione autoritaria e sproporzionata che mette a rischio la libertà di espressione e l’accesso alle informazioni per milioni di brasiliani.
Questo nuovo capitolo si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra le grandi piattaforme tecnologiche e i governi di tutto il mondo, con questioni che spaziano dalla moderazione dei contenuti alla sovranità digitale.
Il Brasile, come altre nazioni, sta cercando di stabilire un quadro normativo che garantisca un equilibrio tra il diritto all’informazione e la protezione dei cittadini da contenuti dannosi o illegali.
Al momento, non è chiaro come Musk e il suo team legale intenderanno rispondere alla mossa della Corte Suprema. Tuttavia, è evidente che la vicenda potrebbe avere conseguenze di vasta portata, non solo per il social network X, ma anche per le relazioni future tra il Brasile e le altre grandi aziende tecnologiche globali.
Il blocco del social network X rappresenta un momento critico per la libertà digitale in Brasile, un paese che vanta uno degli ecosistemi di social media più attivi al mondo. Mentre gli utenti si preparano a fare i conti con l’assenza della piattaforma, il dibattito sulla regolamentazione delle tecnologie digitali si fa sempre più acceso e complesso.
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