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Arrestato Pavel Durov: il fondatore di Telegram accusato di agevolare attività illegali

Pavel Durov, il fondatore e amministratore delegato di Telegram, è stato arrestato ieri, 24 agosto 2024, all’aeroporto di Le Bourget a Parigi. Durov era appena rientrato in Francia dopo un viaggio in Azerbaigian quando è stato fermato dalla Gendarmerie specializzata nel trasporto aereo.

L’arresto è avvenuto intorno alle ore 20:00, appena dopo lo sbarco dal suo jet privato. Pavel Durov, anni 39, era accompagnato da una donna e dalla sua guardia del corpo al momento del fermo.

Secondo quanto riportato dall’emittente francese TF1, su Durov pendeva un mandato di ricerca francese, emesso nell’ambito di un’indagine preliminare. Le autorità francesi avrebbero potuto eseguire il mandato di arresto solo una volta che Durov si trovava sul territorio nazionale.

Le accuse mosse contro Durov riguardano principalmente l’operato della sua piattaforma di messaggistica, Telegram, che secondo gli inquirenti francesi sarebbe priva di adeguate misure di moderazione.

Sempre secondo le fonti di TF1, Telegram non collaborerebbe sufficientemente con le forze dell’ordine e offrirebbe strumenti, come lo scambio di criptovalute, che potrebbero facilitare attività illegali. Tra i reati imputati alla piattaforma ci sarebbero traffico di droga, frodi, terrorismo, riciclaggio di denaro e diffusione di contenuti criminali, inclusi quelli con soggetti minorenni.

Una fonte vicina all’indagine ha dichiarato a TF1: “Sulla sua piattaforma ha permesso che venissero commessi innumerevoli delitti e crimini e non ha fatto nulla per moderare o collaborare“. Questa mancanza di cooperazione con le autorità potrebbe essere uno dei principali motivi per l’arresto di Durov.

Pavel Durov, nato il 10 ottobre 1984, dovrebbe comparire davanti a un giudice nelle prossime ore. Secondo le informazioni raccolte, è probabile che il fondatore di Telegram venga posto in custodia cautelare in attesa del rinvio a giudizio. Le accuse contro di lui sono molteplici e gravi, includendo terrorismo, traffico di stupefacenti, frode, riciclaggio di denaro, ricettazione e altri reati.

L’arresto di Durov potrebbe avere implicazioni significative per il futuro di Telegram, una piattaforma di messaggistica che ha sempre vantato un alto livello di privacy e sicurezza per i suoi utenti. La mancanza di moderazione e la crittografia end-to-end, che sono tra i punti di forza di Telegram, sono stati spesso oggetto di critiche da parte di governi e autorità in tutto il mondo, che temono l’uso della piattaforma per attività illegali.

L’evoluzione di questo caso potrebbe influenzare non solo la posizione di Telegram nel panorama globale delle app di messaggistica, ma anche il dibattito più ampio sulla sicurezza online e sulla privacy degli utenti in relazione alla cooperazione con le forze dell’ordine.

Secondo alcune indiscrezioni, l’app di Telegram continuerà a funzionare anche senza la diretta supervisione di Pavel Durov.

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