Sicurezza Tech

“Abbiamo ricevuto il tuo curriculum”: le truffe più comuni su WhatsApp e telefono

Le truffe telefoniche si evolvono continuamente, diventando sempre più sofisticate nel tentativo di ingannare anche gli utenti più attenti. I truffatori trovano sempre nuovi modi per aggirare la diffidenza verso numeri sconosciuti o stranieri.

Invece di usare chiamate sospette, sfruttano contatti familiari e numeri con prefisso italiano (+39), rendendo le loro frodi più credibili.

Grazie a questa strategia, le vittime abbassano la guardia quando ricevono chiamate o messaggi da contatti apparentemente familiari, rendendo l’inganno ancora più efficace.

Le nuove tecniche di inganno

Una delle truffe più diffuse riguarda finte opportunità di lavoro. L’utente riceve una chiamata da un numero con prefisso italiano e rispondendo una voce registrata gli comunica: “Salve, abbiamo ricevuto il tuo curriculum”. Viene quindi invitato ad avviare una conversazione in chat per una proposta lavorativa.

In questa fase, i truffatori possono richiedere informazioni sensibili come codice fiscale, numero di conto bancario o una copia del documento di identità, con la scusa di avviare un processo di selezione. Una volta ottenuti questi dati, i truffatori possono utilizzarli per furti d’identità o per accedere ai conti bancari della vittima.

Un altro metodo comune si diffonde tramite WhatsApp. Il messaggio può avere un tono amichevole e rassicurante, come: Ciao! Per favore votate… è la figlia della mia amica, il premio principale è una borsa di studio.

Ricevendo il messaggio da un contatto già noto o da un numero sconosciuto, ma apparentemente innocuo, l’utente potrebbe non sospettare nulla e cliccare sul link senza esitazione. Tuttavia, dietro questa richiesta si nasconde un attacco informatico finalizzato al furto di credenziali e dati personali.

Molti link fraudolenti portano a pagine web graficamente identiche a quelle ufficiali, inducendo gli utenti a inserire credenziali di accesso ai social media, e-mail conti bancari. Una volta inseriti, i dati vengono immediatamente acquisiti dai truffatori, che li utilizzano per compiere ulteriori crimini.

I rischi legati a queste truffe

Cliccando su link fraudolenti o condividendo informazioni sensibili, gli hacker possono:

  • Accedere ai contatti presenti in rubrica e diffondere ulteriormente il malware;
  • Impadronirsi degli account personali per effettuare truffe a nome della vittima;
  • Rubare l’identità della vittima per richiedere prestiti o fare acquisti online.

La Polizia Postale ha segnalato queste metodologie di truffa, sottolineando l’importanza di mantenere alta l’attenzione. I cybercriminali aggiornano continuamente le loro tecniche, rendendo gli inganni sempre più sofisticati e difficili da individuare.

Come proteggersi dalle truffe telefoniche

Per evitare di diventare vittima di queste frodi, si consiglia di adottare alcune precauzioni:

  • Non fornire dati personali a sconosciuti via telefono, e-mail o messaggi, anche se il mittente sembra affidabile;
  • Verificare l’autenticità delle comunicazioni prima di rispondere o cliccare su link sospetti, contattando direttamente l’ente o la persona coinvolta;
  • Non scaricare allegati sospetti o installare applicazioni da fonti non ufficiali, poiché potrebbero contenere software dannosi;
  • Attivare l’autenticazione a due fattori sugli account più importanti per evitare accessi non autorizzati;
  • Bloccare i numeri sospetti e segnalare tentativi di frode alle autorità competenti.

Essere consapevoli delle nuove tecniche di truffa e adottare misure di sicurezza adeguate è il modo migliore per proteggere i dati e la propria identità digitale

La prudenza è fondamentale per evitare di cadere vittima di frodi sempre più sofisticate. Conoscere i metodi utilizzati dai truffatori aiuta a riconoscere tempestivamente i tentativi di inganno e ad agire di conseguenza.

A cura di Manuele N.

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