ETACS, la prima rivoluzione nella telefonia mobile di prima generazione
Gli anni Novanta sono stati caratterizzati dall’introduzione della tecnologia ETACS, la versione evoluta dello standard TACS che ha visto il suo sviluppo principale in Europa, dando il via alla rapida diffusione della telefonia cellulare.
La tecnologia TACS (Total Access Communication System) è stata sviluppata in Gran Bretagna a partire dal 1985. Essendo un sistema mobile analogico di prima generazione, è spesso ricordato con la sigla 1G.
In Italia il servizio TACS è stato lanciato nel 1990 da SIP (diventata poi Telecom Italia S.p.A), la quale deteneva il monopolio dell’industria delle telecomunicazioni. L’avvento della nuova tecnologia ha segnato la distribuzione in massa dei telefoni cellulari, andando a sostituire parole come telefono radiomobile o i telefoni installati nelle autovetture, con un successo immediato.
ETACS, evoluzione del TACS, ha permesso di aumentare le frequenze disponibili allargando il potenziale numero di comunicazioni attive simultaneamente. Tale tecnologia presentava dei limiti e delle problematiche nonostante l’introduzione della tecnologia FDM (multiplazione a divisione di frequenza), che divideva il canale di trasmissione in sottocanali, per evitare le interferenze.
Questa tecnologia era stata sviluppata per diminuire i rischi di eventuali intercettazioni e per aumentare il numero degli utenti che potevano effettuare contemporaneamente delle telefonate, suddividendo l’intera capacità trasmissiva, o la banda radio disponibile, alle varie celle di copertura servite dalle stazioni radio base presenti sul territorio nazionale.
Il rischio di intercettazione delle telefonate era molto alto, poiché con un ricevitore radio impostato sulle frequenze 450 o 900 MHz, una chiamata poteva facilmente essere ascoltata da chiunque. Inoltre la facilità con il quale il codice identificativo dell’apparecchio poteva essere rilevato, semplificava la clonazione delle utenze.
La tecnologia ETACS sfruttava una gamma di 25 MHz (915 – 890 MHz), adottando una larghezza di banda di 25 kHz per canale con capacità teorica di 1000 canali vocali (Full Duplex) e poteva essere utilizzata solo sui territori abilitati al servizio, perché ogni nazione aveva scelto uno standard diverso, quindi un italiano che si recava al di fuori del territorio nazionale non poteva effettuare o ricevere telefonate.
A differenza dei numeri di telefonia con tecnologia GSM, un numero di telefono TACS era composto oltre dal prefisso, che ai tempi iniziava con 0 (es. 0336), da 6 cifre invece delle attuali 7. Dal 1990 SIP aveva assegnato i prefissi TACS 0336 e 0337 alle utenze business, mentre 0330 e 0360 a quelle private.
A partire dal 1994 venne inserito anche il prefisso 0368 destinato sia alle utenze business che a quelle private. A differenza delle numerazioni precedenti a partire dal prefisso 0368 vennero distribuite le prime numerazioni a sette cifre ed il numero di telefono iniziava sempre con il 7 (es. 0368-7xxxxxx), solitamente si trattava di utenze ricaricabili. Tale introduzione si rese necessaria a seguito dell’esaurimento di numerazioni assegnabili disponibili, proprio per le numerosissime richieste di attivazione di utenze radiomobili nel corso degli anni Novanta.
Con l’avvento del GSM (Sistema mobile di Seconda Generazione o 2G), gli operatori mobili hanno gradualmente ridotto i canali riservati al sistema ETACS, sostituiti dal nuovo sistema digitale operante nella stessa banda di frequenze.
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