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Telegram: la funzione “Persone Vicine” mette a rischio la privacy degli utenti che la attivano?

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Telegram permetterebbe a chiunque attivi la funzionalità “Persone Vicine” di essere localizzato con elevata precisione da parte di altri utenti, rappresentando un rischio per la privacy e per la sicurezza? Non si è fatta attendere la risposta degli sviluppatori dell’applicazione.

Telegram è nuovamente al centro di polemiche riguardanti la sicurezza degli utenti, questa volta messa a repentaglio da una funzione che di default risulta disattivata per tutti, ma che se attiva fornirebbe informazioni molto precise sulla propria posizione geografica.

La funzione in questione è chiamata “Persone Vicine”, è stata implementata nella sempre più diffusa applicazione di messaggistica da Giugno 2019, ed è pensata per mostrare chi si trova vicino a sé tramite una lista di altri utenti Telegram, ordinati in base alla distanza dalla propria posizione, e permette di iniziare una chat con qualsiasi di loro.

Secondo quanto scoperto da un ricercatore informatico, Ahmed Hassan, questa funzione rappresenta un rischio per la privacy, in quanto sarebbe estremamente facile rintracciare la localizzazione precisa degli utenti nella lista di “Persone Vicine”, visto che sotto ognuno dei loro nomi è scritta anche la distanza dalla propria posizione.

Tramite un post nel suo blog personale, il ricercatore ha evidenziato che esistono almeno due metodi per reperire la posizione di qualcuno nella lista: per il primo basterebbe spostarsi e in base alla distanza mostrata nella lista raggiungere il bersaglio, il secondo permetterebbe di farlo senza muoversi.

Con il secondo metodo, per triangolare la posizione di un utente basterebbe sfruttare la registrazione di tre posizioni false nel proprio dispositivo, a simulare uno spostamento, per poter individuare con elevata precisione la zona in cui si trova un utente della lista.

Nel post, che spiega con precisione la procedura, il ricercatore lamenta un grande potenziale di rischio per la privacy e per la sicurezza di tutti gli utenti che abbiano attiva questa funzione, che potrebbero diventare oggetto di truffe, stalking o altre attività illegali.

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Lo stesso metodo sarebbe utilizzabile all’interno dei gruppi locali, introdotti a Giugno 2019 insieme a “Persone Vicine”, permettendo a chiunque di scoprire la posizione con precisione elevata di un altro membro del gruppo locale, anche contro la sua volontà.

Per dimostrare la fondatezza della propria preoccupazione, Hassan avrebbe provato a rintracciare la posizione di un utente trovato nella sua lista di “Persone Vicine”, utilizzando il metodo riportato, e sarebbe riuscito a trovarne l’indirizzo preciso, come confermato dall’utente stesso che è stato poi contattato via chat di Telegram.

Il ricercatore racconta poi di come avrebbe segnalato il bug al team di sviluppo di Telegram, sottolineando l’importanza di una soluzione celere al rischio per la sicurezza e per la privacy che deriva dalla funzione.

Secondo quanto dichiarato da Hassan, il team di Telegram avrebbe risposto dicendo che il caso in questione non rientra nel programma di bug bounty (un sistema di premiazione per chi trova bug e problemi) in quanto non sarebbe un bug della funzione.

La risposta degli sviluppatori dell’applicazione riporta inoltre che, nel caso in cui la funzione di “Persone Vicine” sia attiva, la rintracciabilità degli utenti è prevista, in quanto sono loro stessi a condividere volontariamente la propria posizione, e che inoltre la funzione è disattivata di default per tutti.

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