Sicurezza TechStreaming e TV

Polizia Postale: false richieste di dati da parte di presunte piattaforme di streaming

Nei giorni precedenti, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha consigliato di prestare attenzione ad eventuali mail ricevute, provenienti da presunte piattaforme di streaming, che richiedono all’utente la condivisione dei propri dati personali.

In particolare, le forze dell’ordine hanno raccomandato, a chiunque abbia attivato un servizio di streaming on demand, di porre particolare attenzione alle comunicazioni ricevute tramite email in merito all’aggiornamento dei dati di accesso alla piattaforma in questione.

Questi messaggi, spesso, richiedono l’aggiornamento dei propri dati giustificandolo come un’azione necessaria, per via di presunti problemi di fatturazione o dell’imminente chiusura dell’account a causa della scadenza dell’abbonamento.

Le comunicazioni in questione, inoltre, replicano l’esatto aspetto e contenuto delle notifiche che determinate piattaforme di streaming inviano regolarmente ai propri clienti, solitamente per informarli di nuove serie disponibili alla visione.

Si tratta, a tutti gli effetti, di un vero e proprio tentativo di phishing, ossia la pratica di manipolare o ingannare gli utenti, tramite messaggi via email o SMS, allo scopo di estorcere denaro o informazioni sensibili alle vittime ignare.

Nel caso del fenomeno analizzato dalla Polizia Postale, in particolare, si ritiene che la truffa venga perpetrata con l’obiettivo specifico di carpire i dati della carta di credito della vittima, al fine di eseguire addebiti illeciti sul suo conto corrente.

Alla luce di ciò, la Polizia Postale ha quindi raccomandato di verificare in prima persona, in caso di dubbi, lo stato del proprio abbonamento ad un determinato servizio di streaming, tramite l’apposita sezione normalmente presente nella pagina di gestione del profilo.

Un altro consiglio, inoltre, è quello di aggiornare le informazioni necessarie esclusivamente tramite il sito ufficiale del servizio in questione.

Come ricordato dalle forze dell’ordine, infatti, le piattaforme di streaming non inviano mai, né tramite posta elettronica né via SMS, comunicazioni che richiedono l’inserimento di dati personali o bancari.

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