ARERA, ovvero l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, ha evidenziato come, anche a seguito dell’emergenza COVID-19, si prospetta un forte ribasso nelle bollette di energia e gas relative al secondo trimestre 2020.
Infatti, anche a causa dello stato attuale che ha portato ad una riduzione dei consumi e ad una stabilità dei bisogni generali, le quotazioni nei mercati all’ingrosso delle materie prime risultano essere in continuo calo.
Considerando una famiglia tipo dove i consumi medi di energia elettrica sono circa di 2700 kWh all’anno con una potenza impegnata di 3 kW, mentre per il gas i consumi sono di 1400 metri cubi annui, si registra una riduzione del -18,3% per l’elettricità e del -13,5% per il gas nel costo delle bollette, dipendente dal calo dei prezzi delle materie prime.
Al lordo, gli effetti sulla spesa delle famiglie nell’anno scorrevole compreso tra l’1 luglio 2019 e il 30 giugno 2020 (ovvero l’anno composto dal trimestre oggetto dell’aggiornamento e i tre trimestri precedenti), sarà di circa 521 euro, con una variazione del -7,9% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, con un risparmio di circa 45 euro in un anno.
Considerando i consumi dello stesso periodo per la famiglia tipo e la relativa spesa per la bolletta del gas essa sarà di circa 1019 euro, con una variazione del -12% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente, corrispondente ad un risparmio di circa 139 euro all’anno. Rispetto all’anno scorrevole, quindi, il risparmio complessivo per la famiglia tipo per elettricità e gas è di circa 184 euro in un anno.
La disponibilità massima dello specifico conto per l’emergenza COVID-19, già istituito presso la Cassa per i servizi energetici e ambientali, viene aumentata fino ad 1 miliardo e mezzo di euro, al fronte del miliardo di euro attuale, al fine di garantire la sostenibilità degli attuali e futuri interventi regolatori a favore dell’intera filiera dell’energia elettrica e del gas, con benefici dunque anche per i clienti.
Il presidente di ARERA, Stefano Besseghini, afferma:
Mai come in questo momento è evidente la complessità dei legami del sistema energetico. La buona notizia della riduzione dei prezzi per i consumatori è il riflesso di un rallentamento globale dell’economia.
Su questo labile equilibrio le istituzioni, i governi e le Autorità di regolazione devono operare, durante questa emergenza, per garantire continuità dei servizi e sostegno ai cittadini, senza compromettere la tenuta del sistema.
Dal canto loro anche i cittadini, mantenendo la regolarità dei pagamenti, in un momento straordinario come questo, stanno già contribuendo con un importante atto di solidarietà.
Infatti già le principali commodity energetiche registrano forti cali all’ingrosso, come, ad esempio, le quotazioni del petrolio, considerando anche la prospettiva di una riduzione notevole della domanda già nel mese in corso e in quelli successivi, per effetto delle misure stringenti adottate dalla maggior parte dei Paesi in relazione alla pandemia da Coronavirus, come la riduzione dell’operatività delle filiere produttive, la chiusura delle attività non essenziali, la limitazione degli spostamenti interni e internazionali ed altre.
A ciò si aggiunge il significativo andamento al ribasso dei prezzi spot del gas naturale, già iniziato nel primo trimestre 2020, da cui dipende fortemente la generazione elettrica.
Determinata dal forte calo dei costi delle materie prime per l’energia elettrica, la riduzione finale è del 18,3% sulla spesa per famiglia tipo in maggior tutela. Sono invariati gli oneri generali e le tariffe regolate di rete (trasmissione, distribuzione e misura).
Il gas naturale, invece, vede un calo nei costi della materia prima (-12,4% sulla spesa della famiglia tipo), dovuto alle quotazioni attese all’ingrosso nel prossimo trimestre, alle quali si aggiunge il calo dell’1,1% delle tariffe regolate di trasporto e distribuzione, principalmente causato dalle componenti legate al trasporto, nonostante risultino stabili gli oneri generali. Si arriva dunque ad una riduzione della spesa del 13,5% per utente.
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