Internet of Things (Internet delle Cose): significato e a che punto sono i suoi sviluppi

Oggigiorno si sente spesso parlare di Internet of Things o più semplicemente IoT, una tecnologia che comprende una moltitudine di applicazioni: dalla domotica all’industria, dalle Smart City fino ad arrivare alla sostenibilità intelligente.
Tradotto in italiano, il termine Internet of Things, vuol dire letteralmente Internet delle cose proprio per enfatizzare la generalità delle applicazioni derivanti dall’utilizzo della suddetta tecnologia, la quale permette di collegare qualunque tipo di dispositivo a Internet, implementandone le funzionalità.
Infatti, Giacomo Morabito, Professore ordinario del Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni dell’Università degli Studi di Catania, intervistato dai colleghi di MondoMobileWeb.it l’11 novembre 2018, definisce l’IoT come un grande recipiente in grado di contenere tutte le tecnologie dell’Information Technology.
E’ stato l’ingegnere inglese Kevin Ashton, ricercatore presso il MIT (Massachussets Institute of Technology) a coniare il termine Internet of Things per primo, riferendosi agli elementi RFID, ovvero oggetti passivi che permettevano di monitorare il flusso di prodotti all’interno del magazzino.
Di fatto, l’IoT permette agli oggetti di connettersi ad internet tramite chip e sensori, ma anche Bluetooth, rete mobile, Wi-Fi e molto altro. La connessione consente di trasformare un qualsiasi dispositivo (da un forno ad un orologio, fino ad un paio di scarpe) in un oggetto smart, capace di elaborare dati e informazioni da comunicare ad altri oggetti o piattaforme connesse.
Dalla considerazione di questi fatti, emerge che, per funzionare correttamente, l’IoT ha bisogno di immagazzinare tutte queste informazioni provenienti dai dispositivi intelligenti, andando a selezionare i dati più importanti per determinare le azioni da svolgere in funzione delle indicazioni ricevute. Proprio per questo, l’Internet of Things ha bisogno di big data, database e piattaforme specifiche per analizzare questi grandi volumi di dati in tempo reale.
L’IoT permette, dunque, di rendere attivi gli oggetti, consentendo di inviare e ricevere sempre più dati ed informazioni. Proprio per questo motivo, molti sostengono che lo sviluppo dell’interconnessione tra gli oggetti porterà ad un aumento significativo delle minacce in termini di sicurezza e privacy, ma l’IoT può essere sfruttato anche per ridurre l’esposizione al pericolo.
Infatti, l’Internet of Things consente di avere una casa del tutto intelligente (domotica) per poter programmare, monitorare e comandare da remoto diversi componenti tra cui l’impianto di videosorveglianza. Lo sviluppo dell’IoT, inoltre, permetterà di costruire delle vere e proprie Smart City con sistemi innovativi per gestire il traffico, la luminosità notturna, lo smaltimento dei rifiuti, la sicurezza cittadina e molto altro.
Grazie alle città intelligenti, le macchine potranno comunicare con la strada tramite sensori posti sul manto stradale che, in caso di pericoli e ostacoli durante il cammino, avvisano istantaneamente il guidatore. Anche l’agricoltura diventerà smart tramite l’utilizzo di sensori che consentiranno di risparmiare le sempre più carenti risorse ambientali, diminuendo l’uso dell’acqua e dei fertilizzanti, ma aumentando allo stesso tempo la produttività della terra.
L’IoT, inoltre, permetterà di avere industrie sempre più connesse e automatizzate, in grado di individuare autonomamente possibili guasti prima che essi avvengano, ma anche di garantire una maggiore produttività diminuendo il time to market.
Il settore sanitario sarà anch’esso impattato dallo sviluppo dell’IoT con ambulanze connesse direttamente all’ospedale, ma anche il monitoraggio sanitario da remoto sarà un’importante applicazione con sensori in grado di comunicare i valori del paziente in cura.
Questi casi d’uso sono solo alcuni esempi di come l’IoT andrà a cambiare profondamente il modo di vivere e la qualità della vita anno dopo anno, dato che, secondo alcuni multinazionali dell’ambito dell’Information Tecnologhy, come Gartner o Accenture, circa 25 miliardi di dispositivi saranno dispositivi IoT entro il 2020.
Tutto ciò potrebbe far pensare ad un mondo governato da dispositivi completamente automatizzati che sostituirà la manodopera umana fino a farla scomparire, ma lo sviluppo dell’IoT, così come quello del 5G, andrà a determinare nuovi posti di lavoro o addirittura porterà alla comparsa di nuovi lavori.
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